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prima di partire

Per muoversi in montagna c’è bisogno di un equipaggiamento di base che comprende sia l’abbigliamento che l’attrezzatura. Non esitare a chiedermi informazioni al riguardo, anche per l’acquisto e/o noleggio del materiale. 

Prima di partire

Chiunque decida di andare in alta quota deve essere ben preparato.

La preparazione non si riferisce solo all’attrezzatura da alpinismo e alla pianificazione dell’escursione, ma anche alla condizione di allenamento dell’alpinista. La forma fisica e mentale sono un requisito assoluto per affrontare le zone innevate e ghiacciate al di sopra dei 2.500 metri di altitudine durante tutto l’anno.
La forma fisica e mentale, una buona pianificazione del tour, la conoscenza dell’ingegneria della sicurezza e la consapevolezza delle valanghe e, non da ultimo, l’attrezzatura alpinistica giusta sono essenziali per il successo di un tour in montagna.
Chiunque vada con i ramponi su un ghiacciaio, affronti un terreno innevato o comunque faccia parte di una cordata in alta quota dovrebbe essere ben addestrato e pronto ad agire in caso di emergenza. Oltre alle tecniche di sicurezza nel soccorso in montagna e nel recupero in crepaccio, si deve essere in grado di valutare le condizioni del manto nevoso e praticare l’auto soccorso i valanga con il kit Artva – e questo non solo se si fa sci alpinismo. Per questo motivo, se sei alle prime armi, ti consigliamo fortemente di frequentare uno dei nostri corso Con Guide esperte e preparate.

Nonostante una pianificazione perfetta, delle attrezzature adatte e le migliori condizioni fisiche, qualcosa può (purtroppo) sempre andare storto – soprattutto di questi tempi, in quanto viviamo un forte cambiamento climatico, con il ritiro e lo scioglimento dei ghiacciai.
Soprattutto nelle escursioni alpine combinate, dove ci si trova su roccia e ghiaccio, i pericoli devono essere valutati con attenzione. È sempre consigliabile informarsi sulle condizioni attuali in loco, ad esempio presso il gestore del rifugio dove si pernotta oppure presso la guida alpina o ancora consultando meteo e livello di pericolo di valanghe.

Informarsi in anticipo sulle condizioni e avere una buona capacità autocritica riuscendo a capire quando ritirarsi (per stanchezza, condizioni meteo o altro) permette sicuramente di avere una migliore esperienza in alta quota. Che si tratti di un’escursione in quota di più giorni con pernottamenti in rifugi, di un’uscita con gli sci da scialpinismo o di un’escursione estiva in quota – vale sempre la stessa regola: l’escursione è riuscita solo quando si è tornati a valle in tutta sicurezza!

Abbigliamento

Scarponi
La scelta dello scarpone dipende dal tipo di terreno e dalle pendenze: per terreni rocciosi o ghiaiosi, con pendenze relativamente modeste, possono andar bene anche scarponi più leggeri e flessibili, per terreni più tecnici o verticali è necessario che la suola sia rigida e strutturata, per “tenere” l’appoggio nei passaggi più tecnici o gestire eventuali ramponi (nel qual caso è indispensabile ovviamente che gli scarponi siano ramponabili).

Guscio e pantaloni
Sono il primo strato che protegge da eventuali condizioni meteo avverse. Tipicamente non tengono caldo ma proteggono da vento, pioggia o neve, e sono sempre dotati di una membrana impermeabile e traspirante. Un altro aspetto da considerare oltre alla membrana è la resistenza del tessuto all’abrasione o al rischio di strappi: tipicamente gli alpinisti preferiscono gusci a 3 strati, più rigidi e secchi, talvolta anche meno traspiranti, ma sicuramente più riparanti dalle intemperie e più resistenti. Poi, se per la parte superiore del corpo ci si può coprire con anche 2 strati che tengono caldo, per i pantaloni oltre a una calzamaglia non c’è altro, quindi rispetto alle condizioni meteo è bene considerare se è necessaria una fodera interna in tessuto tecnico che trattiene il calore.

Piumino
Magari durante la progressione non serve, ma poi diventa indispensabile alla prima sosta. Per questo un piumino è sempre necessario dentro lo zaino di un alpinista. Si dice piumino ma si intende una giacca imbottita e che tiene caldo: oggi ormai ce ne sono di modelli leggerissimi e compattabili nelle proprie tasche, con imbottiture sintetiche che sono pari (se non, in determinate condizioni, anche meglio) della piuma. Anche in questo caso tessuti tecnici resistenti a strappi e abrasioni, nonché la presenza di un cappuccio, possono fare la differenza in determinate condizioni.

Primi strati
È ormai finita l’epoca delle calzamaglie e delle maglie di lana pungenti e irritanti. Oggi il primo strato, il base layer a contatto con la pelle, è un tessuto supertecnico che non trattiene l’umidità e termoregola in base alle condizioni meteo e al livello di attività. Calzamaglia, maglia e anche intimo sono in tessuto sintetico o misto sintetico-lana che si asciuga rapidamente e non aumenta la sensazione di freddo.

Guanti, berretto, passamontagna
Dipende sempre dal meteo, ma in ogni caso un paio di guanti (un paio più tecnici e sensibili, per le manovre tecniche in parete, uno più caldo per i climi più rigidi o la neve), un cappello o passamontagna in caso di freddo, o eventualmente un buff sarebbero sempre da avere nello zaino.

Attrezzatura

Casco
Fondamentale perché la caduta massi non è solo possibile ma probabile. Qualunque casco omologato garantisce gli standard di sicurezza, poi più sono leggeri e più costano (o viceversa).

Imbrago
Quelli classici da alpinismo si differenziano da quelli da arrampicata per la fascia lombare più ampia e più in grado di sorreggere il maggior peso dell’attrezzatura. Dipende ovviamente dal tipo di scalata scegliere quello tradizionale o uno più leggero e comodo per camminare in cordata.

Rinvii
Sono un indispensabile strumento di sicurezza formato da due moschettoni tra loro collegati da una fettuccia di dyneema. Ne serviranno sempre più di quelli che si portano, per cui meglio averne di diverse lunghezze.

Zaino
Ormai da anni esistono zaini specifici da alpinismo, più stretti e alti, senza lacci o cinghie esterne che potrebbero incastrarsi, con litraggi che vanno dai 25 litri per una scalata di un giorno ai 40 e oltre per scalate di più giorni. OLtre a ciò sono studiati ergonomicamente per consentire di avere tutto ciò che serve rapidamente a portata di mano.

Moschettoni e moschettoncini
Sul mercato ce ne sono di diverse forme e dimensioni: a D, a pera, asimmetrici, etc. Ogni forma e ogni dimensione ha un suo uso specifico, dall’autoassicurazione alle calate e alle soste. Sempre meglio averne uno in più per ogni tipo, perché è molto probabile perderli.

Assicuratori
O dispositivi di assicurazione, servono a frenare lo scorrimento della corda in tutte le situazioni in cui è necessario, per esempio le calate. Anche in questo caso ne esistono di diversi modelli e di diversi marchi, ed è l’esperienza alla fine a far decidere quale è il più indicato per le proprie esigenze e capacità.

Corde o mezze corde
Fondamentali per la sicurezza e per determinati passaggi come le calate, non dovrebbero mai mancare nella dotazione alpinistica. Più sono lunghe e più sono versatili, ma anche ingombranti e pesanti. Però nel caso di attraversamento di un ghiacciaio e di recupero di un compagno caduto in un crepaccio la lunghezza può fare la differenza.

Viti da ghiaccio
Magari le si porta senza usarle, ma su determinate pareti possono essere lo strumento che toglie d’impaccio. Ed è sempre meglio averle nello zaino.

Piccozza
una sola, da alpinismo, o due polivalenti, dipende dal tipo di parete, dalla pendenza e dalle condizioni del terreno. Ma per progredire e anche per fermare eventuali scivolamenti (per esempio sui ghiacciai) sono essenziali.

Ramponi
Anche per i ramponi, come la piccozza, dipende: ne esistono di diversi tipo per diversi usi, dalla progressione su neve o ghiacciaio alla scalata vera e propria su pareti ghiacciate. 

Cordini
Anche questi fondamentali in caso di recupero, sosta e altre situazioni: meglio averne sempre una scelta nello zaino.

Clima

Le aree di clima di montagna generalmente hanno inverni più freddi ed estati più soavi. A causa della quota elevata, le temperature sono molto inferiori, la principale forma di precipitazione è quella nevosa, spesso accompagnata da venti più forti.

Le difficoltà poste dall’ambiente estivo in quote non elevate sono principalmente dovute al superamento di ostacoli verticali (pareti) di roccia. Le tecniche applicate per il superamento di queste difficoltà sono quelle proprie dell’arrampicata, libera o artificiale. In particolare si va da tecniche di avanzamento in cordata, costituendo ciascuno l’assicurazione dell’altro, all’uso della catena di assicurazione, della sosta, del freno o dei punti di ancoraggio.

In inverno le basse temperature e la presenza di neve e ghiaccio pone all’alpinista difficoltà diverse da quelle poste dall’ambiente estivo (spesso in ambiente invernale le nuove difficoltà si sommano a quelle tipiche dell’ambiente estivo). Per affrontare le temperature rigide si ricorre ad un apposito abbigliamento, mentre per le difficoltà tecniche (progressione su neve e arrampicata su ghiaccio) si rende necessario l’uso di appositi attrezzi, quali una o due piccozze, ramponi e chiodi da ghiaccio. Su terreno costituito da ghiaccio verticale si applicano le tecniche usate sulle cascate di ghiaccio. Alcuni percorsi permettono in tutto o in parte l’utilizzo di tecniche proprie dello sci alpinismo.